Imparare a surfare
d’inverno è impossibile, almeno dalle nostre parti, troppo freddo e troppo mare per buttarsi come prima esperienza
Il Portogallo offriva le migliori condizioni economiche per una bella scuola di surf.
Uno di quei camp tutto compreso che viene pubblicizzato su internet, tutto compreso eccetto i cani perché le regole di queste strutture non prevedono l’ingresso per i cani e cosi siamo partiti in camper con l’obiettivo di parcheggiare il camper vicino alla scuola di surf e sfruttare solo le lezioni.
Abbiamo scartato l’idea di arrivare in Portogallo via terra, poche ferie a disposizione e poi a dirla tutta, la Spagna ci spaventa, abbiamo sentito diverse storie di una Spagna non sicura, soprattutto per chi fa libera e sopratutto per chi come noi dorme un po dove capita e l’idea di trovarci con qualche danno prima di arrivare non ci entusiasmava
E cosi…via con il classico traghetto Civitavecchia – Barcellona, una notte tranquilla in traghetto e la mattina dopo eravamo a Barcellona, nelle sue rotatorie a 10 corsie sperando di imboccare almeno al quarto/quinto tentativo la strada giusta per il Portogallo.
Siamo arrivati a Barcellona
verso le 11 di mattina e abbiamo viaggiato per tutto il giorno fino alle 22, fermandoci per mangiare e per far fare delle belle passeggiate a Billy. Alle 22 circa abbiamo trovato un’area di sosta sorvegliata dalla polizia e ci siamo fermati a dormire. La mattina dopo siamo ripartiti e verso le 17 siamo arrivati a Porto.
La città è stupenda, non ci sono molte cose da dire, il posto, le spiagge selvagge e il cibo. Se non sapete cosa dove andare in vacanza Porto è una meta sicura. Abbiamo trovato un parcheggio in libera davanti ad una spiaggia ed è stato tutto bellissimo.
Molto comodi per spostarsi anche gli Uber che hanno prezzi molto bassi, ci siamo stati due notti e la mattina del terzo giorno siamo ripartiti verso la scuola di surf.
arrivati a Santa Cruz
pensavamo di trovare un campeggio vicino alla scuola di Surf, in effetti c’erano un paio di campeggi ma entrambi non ammettevano i cani…informarsi prima no? No…non è cosi che facciamo qui!
Torniamo alla scuola di surf per chiedere consiglio a chi era della zona e ci dicono che non era il caso di parcheggiare in strada, non avevamo altra scelta: continuare a viaggiare verso Nazare che era la nostra tappa successiva e abbandonare la scuola di surf oppure parcheggiare in strada.
Ci facciamo un giro nel quartiere e gli abitanti erano tutti gentili , un paio di loro avevano dei cani che sono usciti a fare conoscenza Billy e cosi tra una chiacchiera e il quartiere è assolutamente tranquillo e ci dicono che potevamo parcheggiarci li senza problemi, a pochi metri dalla scuola di surf, sotto un paio di bellissimi alberi che avrebbero tenuto fresco il camper per Billy nella mattinate in cui eravamo a fare surf in spiaggia.
La settimana di surf è volata, ci alzavamo la mattina, facevamo colazione verso le 8 e fino alle 9e30 stavamo con Billy, poi si partiva tutti insieme con i furgoni della scuola di surf per le spiagge in cui in quel momento c’era onda. Solitamente verso le 10e30 eravamo già in spiaggia, un paio di ore di surf fino alle 12:30, un piccolo pranzo (non tanto piccolo in realtà) e poi un’altra oretta di surf nel pomeriggio prima di rientrare verso le 16e30 e costatare che mentre noi eravamo in spiaggia ad soffrire Billy era fresco fresco nel camper a sonnecchiare.
Il Portogallo ad Agosto fa caldo, ma non come in Italia, è sufficiente mettere il camper all’ombra per averlo fresco e l’oblò superiore che lasciavamo a Billy con la ventola dell’aria accesa era sufficiente per farci stare tranquilli.
Non fa caldo come in Italia ma guai a non mettersi la crema solare, il vento è micidiale e in un paio di ore si possono raggiungere livelli di scottature davvero fastidiosi.
La settimana è volata, per iniziare a fare surf le nozioni di base da applicare ad un mare che permette di imparare sono fondamentali. E cosi tra una “prima onda presa” e l’altra, gli amici della scuola conosciuti e le ottime cene portoghesi accompagnate dai loro fantastici vini una mattina ci incamminiamo verso Nazare.
Nazarè
non è solo il paradiso dei surfisti, ma di tutti gli amanti della natura, anche perché se entri n acqua quando ci sono le famose onde di Nazaré o sei un professionista che fa il surfista di professione oppure hai deciso di farla finita.
Arriviamo a Nazaré e in strada come avevamo letto sulle guide troviamo le “vedove del mare”, signore che offrono letti nelle proprie abitazioni a prezzi buoni…noi avendo il camper decidiamo di stare in campeggio anche perché in quella zona e molto caldo e per lasciare Billy in camper abbiamo bisogno di lasciare anche le finestre aperte senza correre rischi.
Nazaré è stupenda e quando ripartiamo ci ripromettiamo di tornarci il prima possibile, e anche se sono passati 4 anni e non ci siamo più tornati tornare un pezzetto di cuore è rimasto li.
Non abbiamo visto le onde fantastiche ma un mare calmo e dei tramonti pazzeschi . Dopo due notti e tre giorni partiamo per tornare in Italia.
Il viaggio verso Barcellona è interminabile esattamente come era stata l’andata, strade deserte e montagne dalle quali ogni tanto spuntano dei cartonati di tori giganteschi che per essere visibili a quella distanza devono essere alti almeno 15 metri
Facciamo una sosta in autostrada per dormire e il pomeriggio del giorno dopo siamo a Barcellona. Barcellona Civitavecchia e poi direzione casa…