L'importanza di unfolloware
perchè in italia abbiamo fedez e non manu chao?

E’ vero: gli studenti universitari avrebbero il diritto di votare senza essere per forza obbligati a ritornare nel loro seggio di appartenenza. La questione dei costi sia economici che personali (come ad esempio il dover scegliere se  passare un week end in balia del trasporto pubblico anziché rilassarsi o studiare) fa esercitare questo diritto soltanto ad una limitata cerchia di persone.

Se quando è il momento di votare giustamente ci indigniamo davanti a casi come questi e capiamo quanto sia importante poter far sentire la propria voce cosa accade nella moderna oligarchia digitale dove tutti abbiamo la possibilità di esprimerci quotidianamente e sotto un certo punto di vista, anche di votare?

Accade che ci sentiamo talmente impotenti, proprio come quando arriva il momento di votare e ci assale il classico dubbio “ma alla fine conta davvero il mio voto?” che non prendiamo mai decisioni drasticamente digitali, come unfolloware qualcuno, anche se in fondo sappiamo che se lo merita.

Accade che un personaggio come Fedez si svegli la mattina con il suo 14,5 milione di follwer, possa permettersi di scherzare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi (con frasi che preferiamo non riportare) e risvegliarsi la mattina con lo stesso numero di follower. Magari qualcuno potrebbe averlo abbandonato digitalmente o avergli manifestato la propria opinione nei commenti (che non leggerà), ma il fatto che il suo profilo numerico non sia stato minimamente scalfito ci fa capire quanto poco pensiamo di contare.

Ma non siamo forse le stesse persone a cui si rivolgono questi personaggi quando devono lanciare i loro prodotti o promuovere un evento a cui prenderanno parte? Contiamo quanto ci dicono che contiamo o contiamo quando noi decidiamo di contare, o per dirla meglio, di non farci più conteggiare.

Il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro,  si è già espresso sulla vicenda dicendo che è stato chiamato da Fedez e che le scuse gli sono bastate, ma è stata chiamata anche la mamma di Denise Pipitone, o di Angela Celentano? Verranno chiamate  le migliaia di mamme cilene e di tutta l’America Latina che da più di 40 anni chiedono la verità (anche dopo aver ricevuto intimidazioni) a proposito dei loro figli diventati tristemente famosi come i Desaparecidos?

E’ macabro sentire frasi di questo genere il giorno del settimo anniversario della scomparsa di Giulio Regeni e far passare in sordina un atteggiamento del genere permetterebbe a chiunque tra qualche anno di fare “battute” sull’omicidio ancora tutto da chiarire sul dottorando italiano ucciso in Egitto.

Siamo in una società lavorativa dove il minimo errore viene fatto notare anche se è commesso involontariamente alla fine di un turno estenuante. Una società lavorativa dove non importa quanto tu abbia fatto bene prima, ma se hai fatto un errore vieni richiamato all’istante.  Il lavoro digitale esiste e non togliere l’appoggio a questi oligarchi digitali non farà altro che farli crescere in attesa della prossima pessima figura e delle successive lacrime di coccodrillo.